Prima colazione in hotel
Incontro con la nostra guida e l’autista.
Visita al Museo Yves Saint Laurent.
Cinquant’anni fa Yves Saint Laurent scopre Marrakech e ad ottobre 2017 è stato inaugurato il museo che celebra questa folgorante storia d’amore.
Sarà l’abito “Omaggio a Mondrian” del 1965 ad accogliere gli ospiti nel Museo Yves Saint Laurent-Marrakech che è stato aperto proprio nella città-icona per lo stilista e per il suo compagno di vita Pierre Bergé, da poco scomparso. Apertura che ha seguito di dieci giorni quella del museo, voluto a Parigi dalla stessa Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, ospitato nella loro casa-studio in avenue Marceau.
Marrakech è stata così importante per lo stilista da fargli dichiarare che scoprirla, nel 1966, fu «una folgorazione. E l’inizio di un cambiamento radicale». È lì che nasce in lui la passione per l’artigianato, l’arte, le atmosfere, gli usi e i costumi e, soprattutto, per i colori del Maghreb, che trasferisce nelle sue creazioni. Oltre alla collezione permanente, il museo ha spazi per mostre, un auditorium e una biblioteca, «in lacca nera e ocra, omaggio al profumo “Opium”», dice Madison Cox, presidente della Fondazione. Maestoso nella sua sobrietà, seduce già dagli esterni, realizzati con i tradizionali mattoni rossi fatti a mano che, spiega il direttore, Björn Dahlström, restituiscono “l’effetto della trama del tessuto”.
Si tratta di un ampio viaggio nel mondo di Saint Laurent, attraverso più di cinquemila abiti, quindicimila accessori, fra borse, scarpe, gioielli nonché una quantità infinita di disegni e di libri che la Fondazione ha diviso fra qui e Parigi.
La struttura che ospita il Museo è stata realizzata a ridosso del giardino più noto e fotografato di Marrakech, un tempo proprietà del pittore Majorelle, uno degli scopritori, o meglio inventori di Marrakech. Villa Oasis – così il nome originale della dimora – è stata costruita verso la metà degli anni venti del Novecento, comprata e restaurata negli anni ’80 da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. I due stilisti hanno dedicato molta cura proprio al recupero del giardino, composto da due aree, quella intorno alla villa e quella che circonda l’atelier dell’artista in stile razionalista, oggi un piccolo e prezioso museo.
Qui saremo accompagnati nella visita dal curatore del giardino.
A seguire piacevole sosta gastronomica presso lo storico Cafè de La Poste.
Nel pomeriggio passeggiata nel brulicante quartiere della Medina dove scopriremo un gioiello prezioso che aprirà le serrate porte ai nostri viaggiatori. Si tratta del Riad Enija . Dopo aver attraversato un intricato dedalo di viuzze e alla fine di uno stretto vicolo, una piccola porta apre la vista su un inaspettato e incantato cortile- giardino da cui si accede ad altri cortili e ai vari ambienti di questo sontuoso palazzo nel cuore della Medina. Un tempo residenza de re Kaid, poi acquistato da un mercante di seta di Fez nel 1860 che lo ha impreziosito con i lavori dei migliori artigiani del tempo, da poco il Riad è stato acquistato da una coppia nordeuropea, che ha voluto preservare ed anzi forse esaltare i colori e il fascino degli arredi marocchini. In questo esclusivo contesto tra effluvi di petali di rose ovunque presenti, sarà servito un tè marocchino.
Rientro in hotel.
Cena e pernottamento.