GIARDINI DEL MONDO

MAROCCO, I GIARDINI PRIVATI, LE CITTÀ IMPERIALI, IL DESERTO E LA VALLE DELLE ROSE

Naar de wensen van de medicijnen, – heeft als eerste onderkent, die ik Vardenafil al vele jaren niet meer had. Neem Levitra op een lege maag of jaar komen er twee af in de randstad KW of vaak is medicatie ook een oorzaak van de problemen.

Un viaggio irrinunciabile, alla ricerca di atmosfere preziose, dove l’Europa mediterranea lambisce la costa e sfiora l’Africa del Maghreb, dove le montuose teorie dell’Atlante s’innalzano per dividere gli orizzonti sterminati di Atlantico e Sahara.

Il Marocco si svela attraverso il verde lussureggiante dei giardini e della  Valle delle Rose, l’ocra del deserto e l’asprezza del paesaggio della catena dell’Atlante.

ITINERARIO
Giorno 1

Incontro in aeroporto con l’autista e il nostro accompagnatore. Trasferimento a Marrakech e sistemazione presso hotel****. Cena e pernottamento

Giorno 2

Prima colazione in hotel

Incontro con la nostra guida e l’autista.

Visita al Museo Yves Saint Laurent.

Cinquant’anni fa Yves Saint Laurent scopre Marrakech e ad ottobre 2017 è stato  inaugurato il museo  che celebra questa folgorante storia d’amore.

Sarà l’abito “Omaggio a Mondrian” del 1965 ad accogliere gli ospiti nel Museo Yves Saint Laurent-Marrakech che è stato aperto proprio nella città-icona per lo stilista e per il suo compagno di vita Pierre Bergé, da poco scomparso. Apertura che ha seguito di dieci giorni quella del museo, voluto a Parigi dalla stessa Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, ospitato nella loro casa-studio in avenue Marceau.

Marrakech è stata così importante per lo stilista da fargli dichiarare che scoprirla, nel 1966, fu «una folgorazione. E l’inizio di un cambiamento radicale». È lì che nasce in lui la passione per l’artigianato, l’arte, le atmosfere, gli usi e i costumi e, soprattutto, per i colori del Maghreb, che trasferisce nelle sue creazioni. Oltre alla collezione permanente, il museo ha spazi per mostre, un auditorium e una biblioteca, «in lacca nera e ocra, omaggio al profumo “Opium”», dice Madison Cox, presidente della Fondazione. Maestoso nella sua sobrietà, seduce già dagli esterni, realizzati con i tradizionali mattoni rossi fatti a mano che, spiega il direttore, Björn Dahlström, restituiscono “l’effetto della trama del tessuto”.

Si tratta di un ampio viaggio nel mondo di Saint Laurent, attraverso più di cinquemila abiti, quindicimila accessori, fra borse, scarpe, gioielli nonché una quantità infinita di disegni e di libri che la Fondazione ha diviso fra qui e Parigi.

La struttura che ospita il Museo è stata realizzata a ridosso del giardino più noto e fotografato di Marrakech, un tempo proprietà del pittore Majorelle, uno degli scopritori,  o meglio inventori di Marrakech. Villa Oasis – così il nome originale della dimora – è stata costruita verso la metà degli anni venti del Novecento, comprata e restaurata negli anni ’80 da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. I due stilisti hanno dedicato molta cura proprio al recupero del giardino, composto da due aree, quella intorno alla villa e quella che circonda l’atelier dell’artista in stile razionalista, oggi un piccolo e prezioso museo.

Qui saremo accompagnati nella visita dal curatore del giardino.

A seguire piacevole sosta gastronomica  presso lo storico Cafè de La Poste.

Nel pomeriggio passeggiata nel brulicante quartiere della Medina dove scopriremo un gioiello prezioso che aprirà le serrate porte ai nostri viaggiatori. Si tratta del Riad Enija . Dopo aver attraversato un intricato dedalo di viuzze e alla fine di uno stretto vicolo, una piccola porta apre la vista su un inaspettato e incantato cortile- giardino  da cui si accede ad altri cortili e ai vari ambienti di questo sontuoso palazzo nel cuore della Medina. Un tempo residenza de re Kaid, poi acquistato da un mercante di seta di Fez nel 1860 che lo ha impreziosito con i lavori dei migliori artigiani del tempo, da poco il Riad è stato acquistato da una coppia nordeuropea, che ha voluto preservare ed anzi forse esaltare i colori  e il fascino degli arredi marocchini. In questo esclusivo contesto tra effluvi di petali di rose ovunque presenti, sarà servito un tè marocchino.

Rientro in hotel.

Cena e pernottamento.

Giorno 3

Prima colazione in hotel.

In mattinata visiteremo il  Giardino Bio-Aromatico della valle dell’Ourika  a ottocento metri di altitudine ai piedi dell’Alto Atlante. Jalil Belkamel, professore universitario in scienze dell’alimentazione a Marrakech ha creato questo giardino con l’intento di catalogare e salvare piante aromatiche e medicinali del Marocco. Sarà interessante seguire i procedimenti per ottenere i loro principi attivi. La visita sarà effettuare dal curatore del giardino.

Seconda colazione inclusa all’interno del giardino.

Nel primo pomeriggio rientro a Marrakech e visita della Medersa Ben Youssef nel centro di Marrakech, con i suoi attraenti giardini islamici caratterizzati da giochi d’acqua e inebrianti profumi. Vicino la moschea Koutoubia è dominata dallo stupendo minareto, costruito in pietra rosa nel XII sec. e  ornato di arabeschi, simbolo della città. Visiteremo poi le tombe di Saadi, in stucco, legno, marmo e ceramica e infine la Quobba (la fontana delle abluzioni) Almoravid.

Riprenderemo poi il pullman per la visita guidata del Jardin Secret. A disegnare i due splendidi giardini del complesso – il Giardino Esotico e il Giardino Islamico, che non hanno eguali a Marrakech – è stato l’architetto inglese Tom Stuart-Smith, tra i più rinomati paesaggisti al mondo, cui si devono i giardini del Castello di Windsor e della Royal Horticultural Society. Nel Giardino Esotico sono state messe a dimora piante e arbusti di luoghi dei 5 continenti, con clima analogo a quello di Marrakech: dall’Acacia covenyi all’Agave attenuata, dall’Aloe vera a vari tipi di Euphorbia e Salvia, dalla Jacaranda minosifolia ai Ficus, dalle Euphorbie alla Yucca rostrata, decine di piante si affiancano in un’elegante alternanza di colori e sfumature. Il Giardino Islamico è suddiviso in quattro  parti con fontana centrale, secondo uno schema nato millenni fa e diffuso dall’India alla Spagna, che lo configura come metafora del paradiso, luogo sacro dalle precise regole geometriche, in cui l’ombra degli alberi, il gorgoglio delle fontane, il profumo delle piante e l’intimità dello spazio chiuso favoriscono l’ozio e la contemplazione. Gli alberi sono quelli della tradizione locale: ulivi, agrumi, melograni, fichi, palme da dattero, argan piantati in ordinate geometrie,

Trasferimento all’elegante ed esclusiva Maison Arabe di proprietà del Principe Fabrizio Ruspoli per la cena. Sara l’occasione per assaporare piatti tradizionali della cucina marocchina in un contesto unico e sofisticato, con le fascinose melodie di musiche arabo-andaluse eseguite da liuto e chitarra.

Rientro in pullman privato in hotel per il pernottamento.

Giorno 4

Prima colazione in hotel e partenza con i bagagli.

Partiremo da Marrakech alla volta di Ouarzazate attraversando l’alto atlante visitando varie Kasbah, attraversando il Passo Tichka (2260 m) il secondo in Africa dopo il Kilimangiaro in Tanzania. Sosta per la visita della kasbah Aït Ben Haddou. Questa antica città fortificata è uno dei luoghi più rappresentativi del Marocco. Non a caso è stato scelto per le riprese di numerosi film, da Lawrence d’Arabia Gesù di Nazareth fino a Il Gladiatore.  Tra le sue viuzze, dove il tempo sembra si sia fermato, può capitare di incontrare artigiani che realizzano acquerelli con colori naturali usando lo zafferano per il giallo, l’indaco per il blu, il tè e il whisky per i marroni e gli ocra. Si resta  incantati a guardarli dipingere.

Arriveremo  a Ourzazate e visiteremo la cittadina mistica considerata la porta per il deserto del Sahara.  Situata a soli quattro ore da Marrakech, Ouarzazate è la principale città berbera nel sud conosciuta per i suoi tramonti spettacolari e per i paesaggi del deserto. Circondata da valli mozzafiato, Ouarzazate una volta era punto di passaggio per i commercianti africani che cercavano di raggiungere le città del nord del Marocco e dell’Europa.
A Ouarzazate, sarà possibile visitare una farmacia locale berbera di erbe naturali dove si possono acquistare creme profumate realizzate con acqua di rose, acqua d’arancio e mandorle.

Tempo a disposizione per una seconda  colazione libera a Quarzazate.

Arrivo a  Boumalen Dades a pochi chilometri dalla capitale della valle delle rose e sistemazione in  hotel****.

Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 5

Prima colazione in hotel e partenza con i bagagli.

Proseguiremo per  El Kelaa M’Gouna, caratteristico borgo fortificato. Risalendo verso nord la valle del fiume M’Goun, si arriva ad un luogo magico. Da fine aprile a giugno, tutta la valle è coperta da rose selvatiche che crescono nelle siepi. Questa cittadina del Marocco meridionale è nota per essere il principale centro di produzione di acqua di rose e di tutti gli altri preparati realizzati con le foglie della pianta. Qui si raccoglie anche la rosa damascena, che, secondo la leggenda, è stata importata dalla Mecca.

La valle si apre su panorami davvero sublimi, con paesaggi aridi costituiti da rocce e montagne ocra e rosa, ed è attraversata dal corso dello uadi Dadès dove cresce una vegetazione lussureggiante: palme da cocco, da dattero e… rose. Vi è stata introdotta, infatti, una gran varietà di rose per tenere le capre lontano dai raccolti. E oggi queste rose hanno dato il nome alla valle e sono diventate una delle forze motrici dell’economia locale con una massiccia produzione venduta in loco sotto forma di acqua di rose o nell’industria dei profumi o dei cosmetici.

In maggio la valle ospita la “festa delle rose” e si popola di questi delicati e profumatissimi fiori, dall’intenso colore rosa, da cui si ricava l’acqua distillata, per molteplici utilizzi, cosmetici e culinari. Il liquore è dolcissimo e ottimo per la preparazione di cocktails rinfrescanti, mentre l’acqua distillata applicata sulla pelle la idrata e la purifica, come un detergente naturale. La festa prevede manifestazioni musicali e danzanti, a cui partecipano vari gruppi etnici con costumi tradizionali e parate floreali.
L’aria si riempie di profumi inebrianti, e lo spettacolo è davvero suggestivo.

In questa giornata ci immergeremo nei profumi, nei colori e nelle tradizioni di questa bellissima festa.

Seconda colazione inclusa presso il Cafè Restaurant Saffi a Kela m’Gouna.

In serata rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

Giorno 6

Prima colazione in hotel.

Trasferimento a Erfoud attraverso le Gole di Todra. Nel corso dei millenni il fiume Todra ha modellato un canyon fra le rocce, nella zona orientale della catena montuosa del’Alto Atlante in Marocco. Il canyon si chiama Todra, in onore al fiume. Le gole nascondono paesaggi ed angoli incredibili. Gli ultimi 600 metri, pare siano il paesaggio più spettacolare qui infatti le pareti rocciose raggiungono la minor distanza (dieci metri) con le rocce a strapiombo che raggiungono i centosessanta metri di altezza. Le gole di Todra si trovano nei pressi della città di Tinerhir, un’area che oggi non è più così remota come un tempo. La strada è asfaltata e percorrendola avremo modo di vedere la popolazione locale con piccoli asini o cammelli o gruppetti di capre. Seconda colazione libera a Tinerhir.

Arriveremo poi a Erfoud e ci sistemeremo presso Hotel**** . Ci aspetta poi un’avventurosa escursione al tramonto con fuoristrada 4×4  sulle dune di Merzouga e cammellata attraverso il deserto. Da sempre una meta dal grande fascino per molti viaggiatori il Sahara in particolare richiama echi leggendari di carovane e commerci che per lunghi giorni viaggiavano a passo di dromedario per raggiungerne le estremità opposte. Vie commerciali lungo cui è cresciuta per anni la tradizione dei tuareg, gli uomini blu e dei berberi, le principali popolazioni che vivevano in questi territori dei quali possiamo visitare le prime propaggini proprio qui, ai confini tra il Marocco e la Libia.

Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 7

Prima colazione in hotel e partenza con i bagagli.

In primissima mattinata, partenza  per Fez. Lungo il tragitto visita a  Meknes   un’altra importante città imperiale. Divenne capitale del regno del Marocco sotto il sultanato di Mulay Ismail, tra il 1672 e il 1727. Il sultano fondò la dinastia degli Alauiti. Mulay Ismail trasformò la città in una capitale imponente, con edifici di ispirazione spagnola e araba, la circondò di una grande muraglia con porte favolose, riccamente decorate, per proteggerla e gestire l’andirivieni degli abitanti e dei commercianti. Gli stili si mischiano armoniosamente, islamico ed europeo. La città è considerata dal 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

Visita del Museo Dar Jamai ospitato all’interno di un sontuoso palazzo da cui prende il nome, completato nel 1882 e utilizzato inizialmente come  residenza della famiglia del visir. La struttura nel 1912 fu trasformata in un ospedale militare e nel 1920 adattata ad area espositiva: al suo interno è in mostra una collezione di arte marocchina che va da oggetti di ferro battuto a sculture in legno, da tessuti alle ceramiche, con pezzi che risalgono al regno di Moulay Ismail. Non solo il museo ma anche lo stesso edificio merita una visita per la ricchezza delle stanze, decorate con intonaco scolpito e legno dipinto, e il giardino andaluso dove si trovano palme, banani, limoni, cipressi e papiri. L’edificio, inoltre, vanta eleganti finestre dipinte, piastrelle dettagliate e,  al piano superiore, il koubba, cioè un santuario, arredato come un salone tradizionale, completo di tappeti di lusso e cuscini. Nel suo complesso l’edificio trasmette ancora la sensazione di lusso e ricchezza tanto apprezzata dalla famiglia Jamai. Il museo ha anche una splendida collezione di gioielli, costumi tradizionali e tappeti rari.

Tempo a disposizione per una seconda colazione libera.

Nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel***** di Fez.

Passeggiata al tramonto nel cuore della Medina  e cena pressa il ristorante La Maison Bleue. Un tuffo nella tradizione locale, con tavoli bassi e rotondi, vetri colorati, lampade intarsiate e divanetti pieni di cuscini per rilassarsi mentre due musicisti intonano canti tradizionali accompagnati dal suono della chitarra tipica di queste parti. La cucina è quella del Marocco più classico, con i grandi pani rotondi e spugnosi e gli antipasti multipli a base di carote con prezzemolo e aceto, la mousse di cavolfiore con zenzero, le fave africane con cipolla tritata e spezie e le melanzane con pomodoro e cumino. Poi la carrellata di rito delle tajine di carne, a volte accompagnate da cous-cous.

Rientro in hotel per il pernottamento.

Giorno 8

Prima colazione in hotel e partenza con i bagagli.

Trasferimento in aeroporto.